00:00
00:00
00:01
Transcript
1/0
vogliamo leggere da ebrei 12
versetti dal 18 al 29 così dice la parola del signore voi non
vi siete avvicinati al monte che si poteva toccare con mano
e che era avvolto nel fuoco nell'oscurità né all'oscurità né alle tenebre,
né alla tempesta, né allo squillo di tromba, né al suono di parole,
tale che quanti ludirono supplicarono che più non fosse loro rivolta
altra parola. Perché non potevano sopportare
quest'ordine se anche una bestia tocca il monte sia lapidata.
Tanto spaventevole era lo spettacolo che Mosè disse, sono spaventato
e tremo. Voi, vi siete avvicinati al monte
Sion, alla città di Dio, del Dio vivente, la Gerusalemme celeste,
alla festante riunione delle miriadi angeliche, all'assemblea
dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice
di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, il mediatore
del nuovo patto e al sangue dell'aspersione che parla meglio del sangue di
Abele. Badate di non rifiutarvi di ascoltare
colui che parla, perché se non scamparono quelli quando rifiutarono
di ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno
scamperemo noi se voltiamo le spalle a colui che parla dal
cielo. la cui voce è scossa ancora la terra, e che adesso ha fatto
questa promessa, ancora una volta farò tremare non solo la terra,
ma anche il cielo. Or, questo ancora una volta sta
a indicare la rimozione delle cose scosse come di cose fatte,
perché sussistano quelle che non sono scosse. Perciò, ricevendo
un regno che non può essere scosso, Siamo riconoscenti e offriamo
a Dio un culto gradito con riverenza e timone, perché il nostro Dio
è anche un fuoco consumante. Allora, immaginate che ci sia
una persona che abbia intrapreso un lungo
viaggio e che questo viaggio che sta facendo non è un viaggio
di piacere, non è una vacanza, ma è una missione. Questa persona
parte per compiere una missione. Qual è questa missione? La missione
è quella di portare una medicina salvavita in un luogo particolarmente
impervio che servirà per salvare dalla morte sicura una intera
famiglia che è in gravissime condizioni. Quindi questa persona
deve fare un viaggio, deve portare con sé questa medicina, ci sono
persone che stanno per morire, la cui vita dipende da quest'uomo. Chi lo ha mandato gli ha parlato
delle conseguenze di un eventuale fallimento della sua missione.
Quella famiglia morirà e tu ne porterai la pena, il rimorso,
il disonore. Quindi, quest'uomo è partito
dopo aver promesso solennemente che porterà a compimento il viaggio
e la sua missione e si è affidato a Dio, ha pregato si è armato
di tutta la buona volontà possibile, ma il viaggio è stato duro. ci sono state tantissime difficoltà,
gravissime difficoltà, il tempo è stato contro di lui, uomini
malvaggi lo hanno attaccato, ha dovuto combattere, ha dovuto
passare monti, mari, fiumi, tante difficoltà e adesso è arrivato
a un certo punto però si è scoraggiato, si è fermato e sta pensando basta,
non ce la posso fare, non ce la faccio più, abbandono la mia
missione, torno indietro. Immaginatevi questa scena, va
bene, però in questa scena ci entrate pure voi e quindi Immaginiamoci
che questa scena è una specie di reality del nostro tempo e
quindi l'abbiamo potuto seguire con le telecamere, vederlo mentre
affrontava le difficoltà e adesso lo vediamo a terra completamente
avvilito e vuole tornare indietro. Voi però potete entrare nella
storia, potete andare da questa persona e cercare di incoraggiarlo. avvicinarvi a lui e dirgli qualcosa
affinché continui, perseveri e non torni indietro. Quali argomenti
usereste per persuaderlo a resistere e ad andare avanti? Quali parole
gli direste? Cosa sussurrereste al suo orecchio? Quali promesse gli presentereste? Quali parole gli rivolgereste? Ecco, questa storia che io vi
ho detto che è ipotetica, ovviamente, è esattamente quello che l'autore
dell'epistola agli ebrei sta facendo e ha fatto nei confronti
dei credenti ai quali queste parole che abbiamo appena letto
sono state originariamente rivolte. L'autore dell'epistola agli ebrei
sta andando accanto a queste persone che hanno intrapreso
un viaggio Hanno cominciato a camminare nella vita cristiana, hanno affrontato
gravi difficoltà, sopportato persecuzioni, superato grandi
prove e adesso si trovano a considerare basta, non ce la faccio più,
voglio tornare indietro, è troppo, questa vita cristiana è troppo
difficile, non ce la posso fare. l'autore dell'epistola sta andando
con queste parole per aiutarli a non mollare per incoraggiarli
a perseverare e l'espressione che noi questa mattina considereremo
che descrive la natura di Dio Dio è anche un fuoco consumante
uno degli argomenti utilizzati dallo scrittore affinché questi
credenti non vengano meno. Perseverino. Comprendiamo il contesto in cui
questa citazione si trova e prima di tutto vi voglio fare osservare
che è appunto il contesto di questi credenti ebrei e lo vediamo, chiunque ha letto
l'epistola agli ebrei sa che l'autore non si presenta, non
si cita, infatti c'è una certa dose di dubbio riguardo a chi
abbia scritto l'epistola agli ebrei, alcuni dicono che l'ha
scritta Paolo, altri che l'ha scritta Barnaba, però di una
cosa siamo certi, è parola di Dio, la Chiesa ha sempre accettato
questa epistola come contenente la verità, la verità divina e
l'insegnamento autentico degli apostoli, quindi non ha grande
importanza su chi l'abbia scritta, noi sappiamo che queste parole
espirate da verità e chi ha letto questa epistola
sa bene che è rivolta a credenti, quindi cristiani, che provenivano
dal giudesimo, erano persone che si erano convertite dal giudaesimo. Avevano ricevuto Cristo come
Signore, come Salvatore, avevano accettato la verità della morte
vicaria di Cristo sulla croce, avevano capito che non era la
loro osservanza della legge che li avrebbe potuti salvare, ma
l'osservanza di Cristo, l'ubbidienza di Cristo imputata a loro mediante
la fede. Però erano persone che stavano,
come vi dicevo prima, a un certo momento erano pronti ad abbandonare
la fede. Infatti, fin dall'inizio lo scrittore
gli scrive delle parole che sono estremamente forti, per esempio
al versetto 3 del capitolo 2, come scamperemo noi se trascuriamo
una così grande salvezza? Una salvezza che ci è stata annunciata
prima dal Signore, poi da quelli che l'avevano udito. Una salvezza
che noi abbiamo visto attestata da miracoli e opere potenti che... in quel periodo dell'inizio della
chiesa apostolica venivano dati per confermare l'autenticità
del messaggio. Come scamperemo se trascureremo
una così grande salvezza? Se abbandoneremo il nome di Cristo? Se ritorneremo alle nostre vecchie
abitudini, alla nostra vecchia religiosità delle opere piuttosto
che quella della grazia? voi rischiate, gli dirà più avanti
lo scrittore, di crocifiggere nuovamente Cristo. I giudei l'hanno crocifisso E
voi, dopo averlo accettato, se adesso lo rifiutate, lo rigettate,
è come se lo crocifiggeste nuovamente. Ebrei 10, 26 dice proprio questo. Se persistiamo nel peccare volontariamente
dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più
alcun sacrificio per i peccati, ma l'ardore di un fuoco che divorerà
i ribelli. quindi questo è la motivazione
generale per cui tutto quello che è scritto in questa epistola
è stato scritto ma noi abbiamo letto una porzione del capitolo
12 e il capitolo 12 è un'esortazione finale per questo vi ho fatto
questo esempio di quest'uomo che ha bisogno di essere esortato
ad andare avanti e se leggete il capitolo 12 o se lo conoscete
bene sapete che inizia parlando di Gesù Cristo. Vedete, voi vi
trovate nelle difficoltà, la vita è dura, la vita cristiana
è dura, le scelte che state facendo per servire il Signore vi sono
costate duramente Alcuni di voi sono stati derubati dai loro
beni, altri sono stati abbandonati da persone amate, alcuni sono
stati cacciati di casa, altri sono andati a finire in prigione,
altri sono stati uccisi. Si pensi a Stefano, no? Alcuni
erano fidanzati e sono stati abbandonati dalla fidanzata o
dal fidanzato, alcuni sposati. e il coniuge non ne ha voluto
sentire queste cose succedono a chi è un cristiano ed è una
cristiana per questo il cristianesimo non è una vita facile e però dovete pensare che Gesù
Cristo stesso è stato un uomo di dolore, familiare con la sofferenza
e che lui ha dovuto sopportare prove, ha dovuto sopportare tentazioni
e anche voi se volete andare avanti dovete guardare a Gesù
il vostro esempio di fede che per la gioia che gli era posta
dinanzi sopportò la croce e disprezzò il vituperio Gesù soffrì, ma
mentre soffriva nel suo cuore c'era sempre anche lo spazio
per la gioia della speranza. Anche voi, nelle vostre sofferenze,
dovete comunque lasciare lo spazio alla fede che produce speranza
e gioia nella considerazione di quello che Dio ha preparato
per voi. e quindi non vi lasciate affliggere
dalla contingenza, non concentratevi sul problema piccolo o grande
che vi sta affliggendo adesso, guardate avanti, guardate al
futuro, guardate con speranza quello che verrà e poi ancora
è necessario che voi abbiate queste esperienze, è necessario,
siete quei blocchi di marmo che il grande scultore deve prendere
a martellate affinché possa venire fuori quella meravigliosa immagine
di Cristo alla quale siete destinati e questi colpi di martello ci
possono pure fare male ma sono necessari per noi dobbiamo imparare
attraverso le nostre afflizioni attraverso le nostre sofferenze
le sofferenze sono necessarie e a motivo di disciplina che
voi avete da soffrire queste cose, Dio vi tratta come figli,
è un padre, è un padre si cura dei propri figli e li disciplina
e li corregge, che se non aveste questa disciplina non sareste
figli, sareste bastardi, così dice lo scrittore. Quindi considerate
che le difficoltà, le prove, come le affrontate Gesù, che
sono necessarie. Considerate l'importanza e i
benefici della comunione cristiana. Rinfrancate le mani cadenti,
le ginocchia vacillanti, al versetto 12, 13, fate sentire diritti
per i vostri passi affinché chi è zoppo non esca fuori di strada,
ma piuttosto guarisca, impegnatevi a cercare la pace, cioè aiutatevi
gli uni gli altri. Se abbandonate la fede, voi non
solo abbandonate Cristo e la fede, abbandonate anche che cosa? La Chiesa, che è uno degli strumenti
che Dio ha stabilito come necessari e utili per il nostro progresso
e la nostra santificazione. lo Spirito Santo opera nei nostri
cuori la parola ci illumina ma Dio quando ci salva che cosa
fa? Ci incorpora in una comunità locale dove ci sono persone che
sicuramente sono imperfette quanto noi o più di noi o anche meno
di noi ma sono gli strumenti che nelle mani del Redentore
vengono utilizzati per la nostra santificazione. La Chiesa, non
abbandonate la comune radunanza, come alcuni sono soliti fare,
perché è lì che ascoltate la predicazione della parola di
Dio, è lì che vivete in comunione con il popolo di Dio, è lì che
date conto di voi stessi, è lì che ricevete calore, è lì che
ricevete luce, è lì che magari siete rimproverati, certo, è
solo chi è nella chiesa che può avere il privilegio di essere
rimproverato dal proprio fratello. Se il tuo fratello pecca, va
tra te e lui e riprendilo e se non ti ascolta prendi due o tre
testimoni e se non ascolta neanche loro, dilla alla chiesa e se
non ascolta la chiesa allora ti sia come il fariseo e il pubblicano. Se tu non sei in una chiesa locale
non hai questo genere di rimprovero e persevererai nei tuoi peccati. Quindi godete dei benefici della
comunione e godete anche di tutte le cose che avete ricevuto in
Cristo. C'è un bellissimo paragone tra Israele, che ha questa visione
spaventevole di Dio, e questa invece la Chiesa. Si dice poi
siete venuti al monte Sion, siete venuti a un luogo dove ci sono
gli angeli che cantano, siete venuti a Gesù Cristo, siete venuti
al sangue del patto, siete venuti in un luogo di gioia, in un luogo
di pace, in un luogo di felicità. vi è stata data una speranza,
vi è stato dato un futuro radioso, c'è un tempo che si è accorciato,
voi siete più vicini alla salvezza, avete dei tanti benefici e avete
conosciuto Dio. Chi è Dio davvero? E infatti questa ultima Citazione,
come vedremo adesso, che riguarda la natura di Dio
è proprio questa. Avete conosciuto Dio. Prima non
sapevate chi fosse Dio. Vivevate nell'ignoranza. Dio
era distante da voi. Adesso avete una rivelazione
di Dio. E questo passo ci parla della
immutabilità. Viene il discorso, mi sono trovato
a dover dibattere, vi dicevo, con l'autore di questo libro,
Kerigma, il Vangelo degli ultimi giorni, Cristiano Ceresani. E'
un cattolico che io definisco un cattolico di buona volontà.
Una volta Gesù disse a un giudeo che andò da lui,
gli disse, sai, non sei distante dal regno di Dio. non era nel regno di Dio, ma
non era distante. Io prego e spero che ci entri,
ma è una persona che ho riconosciuto e ho lodato perché è una persona
che prende sul serio la Bibbia. Guardate che Cristiano Cenesani,
che ha scritto questo libro, chiaramente ha letto la Bibbia
con grande attenzione, ha memorizzato intere porzioni della Bibbia,
ci riflette, ci pensa. prende degli svarioni terribili. Uno di questi, purtroppo, è proprio
sulla natura di Dio. A un certo punto del libro lui
dice che il Dio che ci ha rivelato Gesù nel Nuovo Testamento è diverso
da Yahweh dell'Antico Testamento. E poi Dio dice letteralmente
queste parole, Dio è soltanto amore, Dio non punisce! Quei quattro capelli che mi sono
rimasti in testa mi si sono rizzati quando ho letto queste cose,
no? E poi mi sembra proprio strano e contraddittorio di uno che
scrive un libro sull'Apocalisse che parla del fatto che Dio non
punisce. Non lo so come abbia potuto mettere
insieme tutte queste cose, però questo è uno dei luoghi comuni
del nostro tempo. Dio è soltanto amore. Dio non
punisce. Dio è anche un fuoco consumante. Dio non cambia, e questa non
è un'invenzione dello scrittore agli ebrei che si stava trovando
in un momento di cattivo umore e quindi ha scritto questa cosa.
Questa è una citazione presa dall'Antico Testamento, dal libro
del Deuteronomio, in cui Mosè, Deuteronomio 4,24, dopo aver
parlato della idolatria e del modo in cui Dio si è rivelato
in Oreb al popolo, dice proprio così. Deuteronomio 4,24, leggo
dal versetto 23, guardatevi dal dimenticare il patto che il Signore,
il vostro Dio, ha stabilito con voi dal farvi una scultura che
sia immagine di qualsiasi cosa che il Signore, il tuo Dio, ti
ha proibita. Dio non vuole che noi lo adoriamo
in modo falso. E dice, poiché il Signore, il
tuo Dio, è un fuoco che divora un Dio geloso, un Dio che ci
tiene a te, un Dio che vuole essere l'unico Dio della tua
vita. Io sono il Signore, il tuo Dio,
non avrai altri Dei oltre a me e non farti immagini, sculture,
alcune delle cose che sono in cielo, sulla terra, sotto la
terra, non ti prostrare, non servire l'oro, perché io sono
un Dio geloso e punisco l'iniquità dei padri. Vedete, quando si
cominciano a tagliare pezzi della scrittura, tagliando il secondo
comandamento, ovviamente Dio diventa un Dio che non punisce,
ma maledetto è colui che toglie e maledetto è colui che aggiunge. Quindi Dio è Dio che è eternamente
amorevole, eternamente fedele, eternamente giusto, eternamente
avverso a ciò che è male, eternamente contrario alla falsità, eternamente
avverso e nemico del peccato e di chi lo commette, per dirla
con le parole dell'apostolo Paolo, Dio è un Dio benigno e severo. Romani 11, 22. Vedi dunque la
benignità di Dio e la severità di Dio. Dio è benigno e Dio è
severo. Dio è benigno e ci ha dato Cristo.
Dio è severo e per salvarci ha dovuto uccidere o far uccidere
il proprio figlio. Dio è benigno e ha provveduto
la via della nostra salvezza mediante il sangue di Cristo,
ma Dio è severo e non ha potuto farlo senza il sacrificio di
colui che è il nostro Redentore. Dio è benigno e fedele, è severo
anche, è giusto, eternamente, immutabilmente. E l'immutabilità
di Dio, vedete, è la fonte della più grande consolazione per il
cristiano. credo che sia stato il primo
sermone che ha predicato il giovane Charles Haddon Spurgeon, quando
fu chiamato, non aveva ancora compiuto neanche vent'anni, 19
anni, quando fu chiamato a Londra a predicare al tabernacolo, no
al tabernacolo, scusate, alla New Park Street Church, era una
chiesa battista di grande antica tradizione, questo giovane otto,
diciannovenne, Andò e quale fu la sua predicazione? La sua predicazione
fu Malachia 3,6. Poiché io il Signore non cambio,
perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete ancora consumati. Quale grande consolazione c'è
nel fatto che, siccome Dio non cambia, noi non saremo consumati,
non saremo distrutti dal fuoco e da nessuna prova. Dio è un
fuoco che consuma, ma non coloro che gli appartengono. Quale grande consolazione! Questo testo ci parla della potenza
distruttiva di Dio. Infatti Dio è un fuoco consumante,
è anche una dichiarazione che ci fa comprendere che non è possibile
farla franca con Dio. Quanti uomini oggi disonorano
il nome di Dio, bestemmiano il nome di Dio. prendono in giro
i cristiani e il loro Dio. Se non si importano di santificare
il giorno del Signore, adorare il Dio che lo richiede, quanta
gente oggi, piuttosto che santificare il nome di Dio come la prima
richiesta del Padre Nostro, Padre Nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome, lo bestemmiano! Ma chi può resistere a Dio che
è allo stesso tempo santo e onnipotente? Non è una prospettiva terribile
quella di essere nemici di Dio? Pensateci! Avete conosciuto delle
coppie marito e moglie Che magari all'inizio si amavano, erano
tutti felici, contenti, poi a un certo punto succede qualche cosa
e litigano e il loro litigio non si supera. E non si supera. E allora divorziano. E da tanto
amici, da tanto vicini che erano, diventano nemici. Nemici a tal
punto che l'uno cerca di distruggere l'altro. Perché un divorzio è una delle
cause più dolorose, dei dolori più grandi che un uomo o una
donna possono avere? Sapete perché? Perché tra quelle
due persone c'è stata grande intimità. C'è stata grande intimità. e tanto più è intimo il legame,
tanto più è profonda la conoscenza, tanto più è dolorosa la separazione. Parlo a voi ragazzi, ragazze,
che magari aspirate, desiderate avere un fidanzato o una fidanzata. Il fidanzamento è un periodo
in cui ci si deve conoscere un tempo per parlare, per avere
dei momenti anche di, diciamo, di scambio, ma non è un momento,
un tempo per avere intimità fisica, perché tanto più sarà profonda
l'intimità fisica oltre che quella, diciamo, dell'anima, tanto più
sarà difficile superare il momento della separazione, quando il
fidanzamento magari non va bene, non funziona. Per questo i fidanzamenti dovrebbero
durare poco e dovrebbero essere fatti da persone già quasi pronte
per il matrimonio e dovrebbero essere strettamente vigilati,
perché? Per evitare sofferenze, perché
Dio fa le cose sempre per bene. Dio non ci vuole fare soffrire. E avere Dio come nemico è il
peggiore dei nemici, come avere un proprio ex marito o una propria
ex moglie. come nemico o nemica è la cosa
peggiore. Io lo dico sempre per scherzare,
spero che mai succeda, che l'ultima persona al mondo con cui vorrei
litigare è mia moglie. Lei è la persona che mi ama di
più, ma se mi dovesse odiare sarebbe la persona che mi potrebbe
fare molto più male di chiunque altro, perché mi conosce perfettamente. Conosce tutte le mie debolezze.
Conosce tutte le mie debolezze. Fratelli, Dio, se è il nostro
nemico, è davvero il peggiore dei nemici, perché ci conosce
perfettamente e a Lui non possiamo sfuggire. E la scrittura ci mostra
che in Dio c'è una potenza distruttrice nel giudizio. Dio manifesta una potenza distruttrice
nel giudizio. Pensate al giudizio del diluvio,
l'annientamento di Sodoma e Gomorra e delle città della pianura,
pensate alle piaghe d'Egitto, pensate alla morte dei figli
di Aronne Nada bé a Biù, vi ricordate la storia in numeri capitolo
10? Questi due sacerdoti entrano nel tempio, vogliono offrire
il profumo, ma invece di prendere il fuoco dell'altare, portano
un fuoco estraneo. Pretendono di adorare Dio, non
come Dio aveva ordinato, ma di testa propria. Pretendono di
fare con Dio di testa propria. Che cosa è successo? Una tragedia. un fuoco uscì dalla presenza
del Signore, li bruciò vivi davanti al Signore morirono bruciati
un fuoco consumante e Aronne capì e non disse una
parola poi gli erano morti due figli ma non solo, vi ricordate la
storia di Elia? Elia il profeta del fuoco che
fa scendere fuoco dal cielo e sul sacrificio si brucia la legna,
si brucia il sacrificio, si bruciano le pietre, si brucia tutte cose.
E quando Dio si manifesta, lui in fuoco, ma il Signore non era
nel fuoco. Ma c'è un altro episodio nella
storia del profeta Elia in cui c'è il fuoco, ve lo ricordate?
Lo leggete nel secondo libro dei re, al capitolo 1. Il re
Acazia aveva mandato a prendere il profeta Elia, e gli ha mandato
un capitano con 40 soldati, e gli disse al primo capitano, scendi
qua, uomo di Dio! E lui rispose, se sono uomo di
Dio scendi al fuoco dal cielo e ti consumi, bruciati! E Acazia ne manda un altro, scendi
qua uomo di Dio, se sono uomo di Dio scendi al fuoco dal cielo
e ti consumi, morti! E poi ne mando un altro. Gli
uomini, vedete, sono proprio... a Roma dicono decoccio. Non capiscono. Il terzo però era un uomo migliore.
Salì, si umiliò davanti al profeta e risparmiò e salvò la propria
vita e la vita dei suoi soldati. Ma Dio è un fuoco consumante. Può anche non piacerci tutto
questo. E qualcuno di voi potrebbe pensare,
ma pastore, ma perché dovevi fare questa predica oggi? Ma
chi pensi di poter convertire parlando di queste cose? Eppure,
sapete, la verità si contamina in due modi, o togliendo qualcosa
o aggiungendo qualcosa. Gesù ha parlato molto dell'inferno,
e della sofferenza eterna di coloro che avranno disprezzato
Dio. Gesù ha parlato della Ghenna
del fuoco, dove il fuoco non si spegne, la fiamma non si esaurisce,
dove sarà pianto e stridore dei denti. Gesù ha detto che l'inferno
è un luogo che Dio ha creato per Satana e per i Suoi angeli. E ha insegnato che nell'inferno
ci andranno anche tutti coloro che avranno resistito alla verità,
che avranno perseverato nell'errore, che avranno resistito dal credere
al dono che Dio ha fatto agli uomini. Gesù Cristo. Nel libro dell'Apocalisse l'inferno
viene chiamato lo stagno di fuoco e di zolfo e alcuni pensano e
hanno detto che cos'è l'inferno, l'inferno è lì dove non c'è Dio
ma non è vero non è assolutamente vero l'inferno è il luogo dove
Dio è presente con la sua ira e governa Non c'è un luogo nell'universo
o dovunque dove Dio non sia presente. Nell'Apocalisse, al capitolo
11, è scritto così Ti ringraziamo, Signore Dio onnipotente che sei,
che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere e hai
stabilito il tuo regno. Le nazioni si erano adirate,
ma la tua ira è giunta ed è arrivato il momento di giudicare i morti
e di dare il loro premio ai tuoi serbi, ai profeti, ai santi,
a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere
quelli che distruggono la terra. Versetto 18 del capitolo 11. Ancora in Apocalisse 14, guardate
cos'è scritto, seguì un terzo angelo dicendo a gran voce, versetto
9, chiunque adora la bestia e la sua immagine ne prende il marchio
sulla fronte o sulla mano e gli pure berrà il vino dell'ira di
Dio versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con
fuoco e zolfo, ascoltate, davanti ai santi angeli e davanti all'agnello. Questo è il pensiero che più
di tutti dovrebbe distruggere il nostro cuore. Mi sembra di vedere le anime
dannate che soffrono e tormentate dallo stagno di fuoco e di zolfo
al cospetto degli angeli, dei santi e dell'agnello! Vedono la gloria e sanno di non
poterne essere partecipi per sempre! Questo è un tormento
troppo grande! sarebbe meglio che Dio fosse
assente dall'inferno, piuttosto che presente come un segno dell'eterna
perdizione. Ma perché? Lo scrittore agli
ebrei parla di Dio come un fuoco consumante, non per metterci
paura, perché la paura non salva nessuno. Se minacciate i vostri figli
di punirli, Non è che siete certi che perché l'avete fatto loro
vi ubbidiranno. Se aumentate la pena per un crimine,
non è che questo automaticamente dà la garanzia che non ci saranno
più criminali. Altrimenti basterebbe mettere
la pena di morte per ogni crimine e tutti quanti, impauriti dalla
pena di morte, non dovrebbero commettere quei crimini, ma non
è così. gli uomini sono folli, folli,
corrono verso la perdizione come dei cavalli impazziti. Non c'è
niente che li possa fermare. Perché lo scrittore agli ebrei
prende questo passo di Deuteronomio 4,24 e lo presenta a questi credenti,
ricordando loro che Dio è anche un fuoco consumante? Perché ve
ne sto parlando stamattina? Né per mettervi paura, né per
mostrarvi un aspetto di Dio così impopolare ma c'è uno scopo che
è in quel versetto e ve lo rileggo versetto 28 perciò ricevendo
un regno che non può essere scosso siamo riconoscenti e offriamo
a Dio un culto gradito con riverenza e timore perché perché Dio è
anche un fuoco consumante in altri termini Dio è vuole che
noi, considerando chi egli è, gli siamo grati, lo adoriamo,
lo veneriamo, ubbidiamo a lui, camminiamo nel suo timore, Il
Signore vuole che noi lo serviamo, il servizio che gli è gradito
questa parola, il servizio è l'atreuo, significa l'adorazione, che è
lo scopo della nostra esistenza. Rimprovero sempre mia figlia,
in modo benevolo, quando usa parole che sono sproporzionate
per le cose. Io amo questo, io adoro questo, Lo dico a te, ma lo dico a tutti
quanti. Si ama in modo supremo Dio e poi le creature possiamo
amarle, ma in Dio si adora solo Dio. Impariamo a usare le parole
per bene. Adorerai il Signore, il tuo Dio
e Lui soltanto servirai. Qualunque altra adorazione è
Idolatria. Anche se è rivolta a oggetti
che sono... adoro mia moglie, adoro mio marito, adoro i miei
figli, adoro la pizza, adoro la torta della nonna, o cose
di questo genere. No, adoro solo Dio. Sì, qualcuno
dirà, ma che razza di peccati sono? Ma sapete, le parole hanno
significato. E noi siamo persone che dobbiamo
utilizzare bene le parole. Dio vuole che noi lo adoriamo
e noi esistiamo per adorare Dio e troviamo la nostra felicità
solamente quando adoriamo Dio. C.S. Lewis in una occasione disse
io non credo che Dio ci voglia felici Dio vuole vederci capaci
di amare e di essere amati. La felicità esiste e la possiamo
conoscere soltanto se noi troviamo la nostra via a Dio, la nostra
comunione con Dio. Diversamente, se cerchiamo la
felicità nelle creature, noi non l'otterremo mai. Avremo dei momenti più gioiosi,
ma sono cose così passeggeri. Dio non ci vuole felici, Dio
ci vuole capaci di amare e di essere amati. Certo, io credo
che avesse proprio ragione C.S. Lewis e poi la felicità sarà
il risultato del nostro amore verso Dio e del nostro amore
verso il prossimo. e infine questo servizio, questo
scopo, la ragione di questa rivelazione è perché Dio vuole che noi lo
serviamo con timore e con riverenza. Il timore è l'Eusebeia, che significa
la riverenza e questa corretta adorazione di Dio, non qualunque
adorazione, perché ho letto proprio ieri in un libro scritto da Thomas
Watson, l'idolatria è di due tipi, o adorare un falso dio
o adorare il vero dio in modo falso. E' idolatra non solo chi
adora i santi, Maria o uno delle tante divinità pagane,
ma è idolatra anche chi adora il vero dio in modo falso. come
sono stati idolati i figli di Earon, che hanno cercato di adorare
Dio in modo falso. Perciò non dobbiamo pensare,
ma noi abbiamo lo stesso Dio. Quante volte lo sentiamo dire,
le tre grandi religioni monoteiste, ma perché il Dio dei giudei,
il Dio dei musulmani e il Dio dei cristiani è lo stesso Dio?
Ma perché il Dio della religione cattolico-romana è il Dio della
Bibbia? ha lo stesso nome, ma non lo è. Perché un Dio che divide la sua
gloria con Maria e i Santi non è il vero Dio. L'unico vero Dio
è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, un solo Dio in tre persone,
benedetto in eterno, e a Lui soltanto l'adorazione. e la riverenza
e l'onore e la gloria e dobbiamo adorarlo correttamente
e poi il servizio che si addice a lui è quello della riverenza
è bellissimo offriamo un culto gradito con riverenza Questa
parola, sapete come si può tradurre o qual è il significato di questa
parola, riverenza, è l'atto di abbassare gli occhi. Noi alziamo il nostro cuore a
Dio, ma nello stesso tempo, in riverenza e rispetto, abbassiamo
gli occhi. C'è gente che tratta Dio come
se fosse il proprio compagno di classe. parla a Dio come se
fosse il proprio servo o il proprio schiavo ordinando a Dio quello
che lui deve fare. Noi offriamo a Dio un culto con
riverenza abbassando i nostri occhi e riconoscendo che Dio
è Dio. Davide quando veniva maledetto
da Simei disse forse il Signore lo ha mandato, lascialo fare. Qual è stato il peccato di Uzza?
Quello di volere aiutare Dio affinché l'arca non cadesse. Non ebbe riverenza nei confronti
di ciò che è santo. Quindi concludo e ho finito stamattina
Prima di tutto questa parola ha un'applicazione per chi non
conosce Dio. Se tu non conosci il Signore,
non sai chi è, la domanda è, ma, Pastore Ulfo, come potrei
mai sentirmi attratto da un Dio che è anche un fuoco consumante? Eh, questo Dio mi fa paura, io
mi allontano da Lui, altro che avvicinarmi. Questo Dio è un fuoco consumante,
ma non è un fuoco consumante per tutti. Vi ricordate com'è che Dio si
rivelò a Mosè nel deserto? Lo potete leggere la storia nel
capitolo 3 dell'Esodo? Mosè stava pasqualando le sue
pecore e a un certo punto vide un fuoco un fuoco che stava bruciando
un cespuglio, il pruno, e vedeva che questo cespuglio bruciava
ma non si consumava e disse ma che cos'è questa cosa? Da una
parte aveva paura, dall'altra parte si sentì attratto da questa
storia. Questo è il timore di Dio. Dio
è grande, mi fa paura, ma allo stesso tempo non posso allontanarmi,
un po' come Pietro che quando vide la manifestazione della
gloria di Cristo che riempì le reti, lo prese tra le sue braccia,
si attaccò alle sue ginocchia e gli disse dipartiti da me che
sono un uomo peccatore. C'è una grande contraddizione,
da una parte lo stringe, dall'altra parte gli dice vattene. E qui
Mosè vede questo pruno che brucia e non si consuma e vuole andare
lì a vedere. Dio gli dice togli i calzari
dai piedi, il luogo dove stai è il sacro. Ecco, questo Dio
ci attrae, il mistero di Dio. Se Dio fosse comprensibile in
tutto e per tutto, che Dio sarebbe? Un Dio che sta dentro la tua
testa. Dio è infinito. incomprensibilmente
grande quindi per chi non conosce Dio questo pensiero di Dio come
fuoco consumante è un pensiero che ti dovrebbe attirare a lui
perché questo fuoco non ti farà del male anzi ti farà del bene
l'apostolo Pietro parla del fuoco che purifica la nostra fede che
la libera dalle scorie la parola di Dio viene paragonata nella
stessa scrittura appunto al fuoco che brucia e che purifica quindi Dio è un fuoco consumante
e prima di tutto una rivelazione per i non credenti ma poi è anche
una rivelazione per i credenti perché con Dio non si scherza chi tocca a voi, tocca la pupilla dell'occhio
mio. Dio difende quelli che sono Suoi. Dio non si scherza, Egli è un
fuoco consumante che distruggerà i Suoi nemici e i nemici dei
Suoi figli. Perciò se sei scoraggiato, se
sei avvilito, se ti trovi in difficoltà e non sai cosa devi
pensare davanti a una particolare prova severa nella tua vita,
se stai subendo qualche torto, ricordati, Dio è un fuoco consumante
e a suo tempo metterà in chiaro ogni cosa. Ma soprattutto per
tutti noi questa rivelazione dovrebbe spingerci a fare una
cosa, adorarlo. Infatti è questo lo scopo per
cui vi ho parlato questa mattina di questo. Io non credo di avervi
detto cose molto nuove, sono cose che tutti quanti voi sapete,
ma avevo uno scopo nella mia mente, nel mio cuore, nel mio
desiderio, che voi ascoltando questa predicazione sentiste
il grande desiderio di accostarvi a questo Dio, come ha fatto Mosè. Togliamoci le scarpe, non quelle
fisiche, e avviciniamoci a questo fuoco che brucia e non consuma,
questo fuoco che ci dà luce per fugare le tenebre che sono nel
nostro cuore, questo fuoco che ci dà calore per sciogliere il
ghiaccio e la durezza e la callosità delle nostre coscienze. questo
fuoco che purifica la nostra fede e la rende sempre più simile
a quella di Cristo affinché l'immagine del suo figlio sia perfettamente
compiuta in noi. Alziamoci in piedi e adoriamo
il Signore.
Dio è un fuoco consumante
Sermone predicato nella Chiesa Cristiana Evangelica "Sola Grazia" di Caltanissetta
il 21/07/2019
Testo Biblico: Ebrei 12:18-29
Predicatore: Nazzareno Ulfo
| Sermon ID | 7241985912659 |
| Duration | 52:28 |
| Date | |
| Category | Sunday Service |
| Bible Text | Hebrews 12:18-29 |
| Language | Italian |